Il termine indicatore viene usato , in senso generale, per qualsiasi sostanza che “indichi” un preciso stato di un sistema in reazione, con un mutamento ben visibile delle sue caratteristiche, consistente, nel caso più frequente, in un cambiamento di colore.
Ostwald per primo (1891) formulò una teoria sugli indicatori, attribuendo il cambiamento di colore degli indicatori, che sono sostanze organiche con carattere di acido debole o di base debole, ad una diversa colorazione delle loro forme indissociata e dissociata.
Gli indicatori sono in genere acidi o basi deboli.
La forma indissociata Hind ha colore diverso da quella dissociata ind-
L’equilibrio, in ambiente acido, verrà spostato verso la forma indissociata
L’indicatore universale è una miscela di più indicatori, ciascuno capace di cambiare colore in corrispondenza di un determinato valore di concentrazione acida o basica (pH).
Quando si aggiunge una soluzione di acido “forte” (libera tutti i suoi ioni H+) ad una soluzione di base “forte” (libera tutti i suoi ioni OH-) avviene la reazione di “neutralizzazione”H+ + OH- <-------> H2O
L’aggiunta di soluzione acida o basica consuma alternatamente l’eccesso di acidità (di basicità) modificando la concentrazione di acido (di base) presente e attivando il relativo indicatore che impone il colore alla soluzione.